Codice: 71223147112444
Editore: Alinea Editrice
Categoria: Religione e Spiritualità
Ean13: 9788881258246
Firenze, 2004; br., pp. 228, cm 12x21,5. (Carrefours. 6).
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Dedicato all'analisi degli scritti di Marie de l'Incarnation, l'orsolina fondatrice nel 1639 del primo convento femminile a Québec, questo studio analizza dei testi che, dai margini della cultura ufficiale, fanno risuonare una delle voci più suggestive del gran siècle. Collocandosi alla frontiera tra storia dell'anima e cronaca di viaggio, le lettere e le relazioni autobiografiche di Marie rappresentano un luogo privilegiato dell'incontro con l'Altro, ora Agente divino protagonista del racconto dell'estasi, ora "selvaggio" da civilizzare. Redatte da un'autrice che si dichiara priva di ambizioni letterade, esse offrono grande interesse sia per le problematiche legate alla scrittura dell'io, che per le modalità linguistiche e retoriche con cui è rievocata l'esperienza contemplativa. All' "autre scène" estatica, ove è narrato l'annientamento di sé, corrisponde la presenza di. un soggetto ingombrante e proteiforme; analogamente al vissuto soprannaturale, la scrittura apre una porta verso l'altrove, permettendo l'invenzione di se stessi e la creazione di un mondo testuale che si sostituisce al reale. Elaborando un linguaggio spirituale estremamente originale, l'opera di Marie de l'Incarnation, ad un'epoca che dichiara un'identica guerra alle forme di devozione mistica e alle irregolarità linguistiche, porta il segno indelebile dell'alterità, di una trasgressività che nella Francia del XVII secolo non ha più diritto di esistere.