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Storia - Archeologia

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

€ 9,50

Codice: 38294737966732

Editore: Feltrinelli

Categoria: Filosofia

Ean13: 9788807816406

Traduzione di P. Bernardini. Milano, 2003; br., pp. 320, cm 12,5x19,5. (Universale Economica. 1640).

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Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.

  • Autori: Arendt Hannah
  • Soggetti: Saggi Storici
  • Anno: 2003
  • Dimensioni: 12,5x19,5 cm
  • Spessore: 21 mm
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