Sommario: Introduzione - Fermare la legge lupi e pensare al dopo di Edoardo Salzano: I gattopardi hanno lavorato (poco) - L'urbanista e il politico - La politica è cambiata - La legge Lupi: cambia di mano il bastone di comando - Conclusioni - Una legge senza principi, inadeguata alle esigenze di un paese moderno di Roberto Camagni: . Una legge di principi senza principi - Una negoziazione senza rete e senza regole - Il Comune soggetto primario delle funzioni di governo del territorio? - Un territorio da lupi di Alberto Magnaghi e Anna Marson: Premessa - Quale è il territorio in questione? - Il nuovo ruolo del territorio nella produzione di ricchezza durevole - Il governo del territorio nel contesto attuale - Quali sono le questioni che una legge nazionale per il governo del territorio dovrebbe proporsi di affrontare e indirizzare? - I contenuti più nefasti della legge Lupi - Indicazioni per una proposta diversa - I peggiori anni della nostra vita di Vezio De Lucia - Due perniciosi aspetti di un brandello di legge di Luigi Scano: L'ennesima toppa legislativa - Il governo del territorio e il patrimonio culturale - Il governo del territorio e il territorio non urbanizzato - Osservazioni sul testo di riforma in materia di principi fondamentali del governo del territorio di Paolo Urbani - La perequazione nel disegno di legge sui "principi in materia di governo del territorio" di Luca De Lucia: La perequazione e la compensazione nel disegno di legge - I "diritti edificatori" - Osservazioni critiche - Tempo da lupi per il territorio rurale italiano di Antonio di Gennaro - Allegato: Disegno di legge: principi in materia di governo del territorio Senato della Repubblica - XIV Legislatura - n. 3519 Il disegno di legge nazionale "Principi in materia di governo del territorio", meglio noto come "legge Lupi" dal nome del suo primo firmatario (l'onorevole Maurizio Lupi di Forza Italia, già Assessore all'Urbanistica al Comune di Milano e relatore nella commissione parlamentare) è stato approvato dalla Camera dei Deputati il 28 giugno 2005. Se dovesse passare anche al Senato, gran parte delle leggi generali o di settore in materia di governo e pianificazione territoriale ed urbanistica (a partire dalla legge 1150 del 1942) verrebbero abrogate e rimpiazzate da una legge pericolosa e sbagliata. Preoccupa poi la disattenzione generale del dibattito politico e dei media sul tema; la fretta con cui il Parlamento ha licenziato una legge ancora piena di incoerenze, di errori di forma, di aggiustamenti dell'ultima ora poco omogenei col testo complessivo; e infine il tentativo della maggioranza di presentare la legge come ampiamente bipartisan. Questo volume raccoglie i contributi di alcuni studiosi che indipendentemente hanno espresso su riviste e in occasione di convegni una valutazione fortemente critica nei confronti della legge. Si tratta di urbanisti, giuristi, economisti ben noti che hanno pensato con questa pubblicazione di rivolgersi ad un pubblico più vasto di quello puramente specialistico. Al lettore si vuole segnalare che il volume non nasce con l'obiettivo della completezza, né si propone di presentare una trattazione accademica e super partes; esso vuole piuttosto essere un pamphlet di impegno culturale e civile, una riflessione, accurata ma fortemente critica, sulla legge.