Codice: 300341302488744
Editore: Alinea Editrice
Categoria: Scienze - Geografia - Ambiente
Ean13: 9788860550729
Firenze, 2006; br., pp. 120, cm 24x22.
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Sommario: Introduzione - Rigenerazioni urbane - Rigenerazioni architettoniche: Identità, autenticità, progetto - L'architettura del progetto - Riusi - Isole - Soglie - Limiti Il destino, vitale ed urgente, delle città contemporanee -europee, italiane soprattutto, e certamente sino alla media dimensione in particolare- non può che consistere, ineluttabilmente, in un destino di ri-generazione di sé. Da sé. E' la prospettiva di riacquisizione di una possibilità di forma, ovvero di disegno di se stessa, nel senso di configurazione compositivamente controllata, compiuta, d'alto valore ideativo, funzionale ed estetico, espressiva di una ritrovata volontà ed azione culturale collettiva finalizzata a riaffermarne la ragione costitutiva originaria della stessa invenzione: quella di suprema sintesi umanistica delle proprie capacità interpretative e plasmatrici dell'essere nel mondo. In opposizione ed a riscatto della degradazione e dissoluzione dell'organicità vitale e figurale della struttura sociale, fisica e simbolico-estetica consumate dalla città funzionalista novecentesca, della perdita dello storico valore di grande racconto comunitario (Lucan), il progetto della città contemporanea deve e può riproporsi come ritorno alla sua inerente natura di sapiente, colto, organico racconto condiviso, di romanzo visibile (Fortier) spazializzato. La nuova Città Possibile è allora il potenziale, latente racconto conforme della contemporaneità ed anzi del futuro imminente che già si annuncia e preme per ideare ed attuare processi legittimi e necessari di attualizzazione di metodi, strumenti e linguaggi della propria ritrovata messa in forma. E i due temi cruciali -relazione complessa e ritorno possibile ad un volto composto per la città- trovano allora nella qualificazione privilegiata dello spazio pubblico, generosamente dimensionato, utilizzato ed estetizzato, il luogo d'eccellenza deputato a ritrovare senso e bellezza comuni, per rilegare, connettere, significare: per riconvertire il paesaggio di solitudini della fenomenologia urbana attuale. Perché la città torni a figurarsi. E torni a costituire, per intero, un vitale ambiente emozionale (Johnson). Una città dove gli sprechi urbanistici degli spazi perduti (aree ed edifici dimessi, non luoghi, avanzi interstiziali, aree dimenticate, aree tecniche) diventino di fatto personaggi ritrovati, protagonisti latenti disponibili a riversare la propria dimenticata o misconosciuta densità di memoria e valore in una rinnovata ed innovativa drammaturgia urbana attualizzata e conforme. Spazi ri-creati come sistema di incubatori estetico-relazionali, catalizzatori di esperienza ed espressione condivise della città di nuovo intera e assonante, di nuovo socialmente e formalmente organica. Una città che, nell'epoca della virtualizzazione immateriale delle nuove tele-info tecnologie, torna ad affermare, formare e offrire il corpo carnale di sé come quintessenza del suo statuto primario, addirittura come luogo veritativo della propria essenza e motivazione in relazione al mondo vitale più autentico che accoglie. Una città in cui ritrovare il senso ed il piacere di un rispecchiamento individuale e collettivo, di una emulazione per la qualità, dell'esperienza rigenerata d'una nuova sensualità, d'una ritrovata pienezza di realtà antivirtuale, suck delle emozioni (Johnson), visibile e materialista, insostituibile teatro interattivo di socializzante godimento estetico-simbolico (syn ballein, mettere assieme). Dove, in drastica opposizione alla deriva an-estetica del labirinto frammentato e sconnesso della città moderna casuale e formalmente indecisa (Fortier), in particolare l'architettura pubblica e dello spazio pubblico, coniugata all'arte ed al verde, costituiscano i materiali pregiudiziali e primari di cementazione e ricostituzione dell'identificazione e della rappresentazione collettiva in una ritrovata, mirabile Forma Urbis. E' in questa direzione, intettellettuale ed emotiva, che ha preso forma un paesaggio di figure urbano-architettoniche ideate nell'occasione didattica di tesi di laurea, esperite come momento topico di saggio e di verifica dei temi configurati dalla ricerca proiettiva sulla ripresa ed attualizzazione della cultura della modificazione della città contemporanea che ne sviscera i campi progettuali ritenuti rigenerativi: architettura di riuso, che riabilita, ripristina, rinnova frammenti in disuso della città ereditata per ricominciarne il compimento adattativo interrotto; architettura monolite isola-caposaldo, presidio architettonico innestato nel tessuto di città e paesaggi compromessi per innescare e catalizzare all'intorno processi di riqualificazione e riestetizzazione; architettura di soglia, spazio nodale di incontro-scambio funzionale e simbolico tra esterno ed interno urbano e tra parti interne di città stessa, a reciproca individuazione; architettura di limite, che torna a segnare e ad architettare il margine fisico della città per figurarne la facciata ritrovata. Sistema di eventizzazioni (Guattari), per mezzo del quale l'architettura della città torni a costituirsi ed offrirsi come massima referenza collettiva di espressione ed identificazione, in unità e compiutezza di disegno: prodotto culturale primario ad alta densità di investimento valoriale, condensazione alta di pensiero, invenzione e splendore che torni a farne complessivamente un'arte, capace di chiedere e muovere admiratio. Di nuovo e finalmente, la possibilità orgogliosa d'una città dell'ammirazione. Flaviano Maria Lorusso nasce a Gioia del Colle, Bari, nel 1953. Laureatosi in architettura nel 1977, entra nel gruppo ZZiggurat e svolge collaborazione didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura di Firenze, presso cui consegue il Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana e, successivamente, diviene ricercatore. Attualmente vi insegna Progettazione Architettonica. Si occupa principalmente di questioni legate al progetto architettonico e urbano finalizzato al recupero, agli spazi pubblici e alle funzioni specialistiche, oggetto di numerose pubblicazioni e interventi a convegni. Parallelamente svolge attività professionale e partecipa a numerosi concorsi d'architettura, risultando di recente vincitore al concorso per la riqualificazione di Piazza Istria a Firenze (2005) e al Seminario-concorso in ambito periurbano Parco delle Cave a Cagliari (2005).