Codice: 990762348458344
Editore: Paoline Editoriale Libri
Categoria: Religione e Spiritualità
Ean13: 9788831540032
Milano, 2011; br., pp. 376, cm 13,5x21,5. (Saggistica Paoline. 46).
AGGIUNGI AL CARRELLOSolo uno disponibile
Tra gli interventi del card. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968, al Concilio Vaticano II, spicca senza dubbio il discorso sulla Chiesa povera e dei poveri, tenuto il 6 ottobre 1962, durante i lavori della 35a Congregazione Generale. Lercaro chiedeva che il De Ecclesia venisse scritto di nuovo a partire dal mistero del Cristo povero e che quello della povertà della Chiesa fosse il tema di tutto il Concilio. Quest'intervento ottenne una certa risonanza all'interno e al di fuori dell'assise conciliare, le cui tracce si trovano nel capitolo 8 della Lumen gentium. Ma, chi c'è dietro questo discorso di Lercaro? Chi ha aiutato il card. Lercaro a maturare una simile visione della Chiesa? Come è noto, Lercaro aveva come perito di fiducia al Concilio don Giuseppe Dossetti. Questo volume riporta alla luce l'influsso dossettiano sul discorso di Lercaro, e lo fa in due momenti distinti. Nella prima parte si prende in considerazione il percorso di Dossetti - dall'influsso familiare sino all'approdo del Vaticano II - di maturazione della visione teologica della Chiesa povera e dei poveri, confluita poi nel discorso di Lercaro. Nella seconda parte si prendono in esame i fondamenti biblico-teologici ed ecclesiologici di tale discorso.