Codice: 613633668813852
Editore: Il Prato
Categoria: Biografie
Ean13: 9788863365245
Saonara, 2020; br., pp. 128, cm 16x23.
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Il filo che lega i 12 protagonisti è la memoria dell'autrice che li ha "conosciuti" lavorando sui documenti dell'Archivio della Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea). Le loro vicende danno un'immagine del variegato mondo ebraico italiano del '900 e delle sue contraddizioni. I dodici racconti rievocano la vita o frammenti di vita di uomini e donne, giovani e meno giovani, alcuni noti altri meno. Franco, dodici anni appena, è la più giovane vittima della lotta partigiana. Anche Rosa e Brigitte hanno aderito alla Resistenza ma solo Brigitte è sopravvissuta. Rosa, giovane, bella, esuberante e innamorata dell'amore, si è buttata nella lotta con disperazione andando volontariamente incontro alla morte. Renzo, giovane genovese, ha preferito non nascondersi in attesa della salvezza ma le è andata incontro in un avventuroso viaggio verso sud che lo ha portato a raggiungere gli Alleati. Di Natalia, famosa scrittrice, è rievocato un periodo della gioventù che l'ha vista condividere il destino di un irriducibile e sfortunato antifascista. Figura anomala nell'universo ebraico è Dino. Anch'egli noto scrittore molto letto negli anni '30, si è "venduto" al fascismo denunciando alla Polizia segreta numerosi suoi correligionari antifascisti. Tragica la figura di Federico, figura romantica di poeta che il padre ha cercato invano di sottrarre alla sua sorte. Neanche Anna è riuscita a eludere il suo tragico destino che una prima volta le aveva concesso di sopravvivere ad Auschwitz-Birkenau. Robert è stato invece vittima di un tragico scherzo del fato. Fra gli ebrei che hanno voluto, vissuto e subito il fascismo, Ettore. Cresciuto in ambiente monarchico e fortemente legato a ideali risorgimentali e patriottici, con la scelta fatta ha voluto affermare la sua italianità. Figura carismatica Donato che nelle campagne pugliesi ha realizzato il sogno di ridare vita al popolo ebraico che credeva estinto. E infine c'è Andrea, agente di polizia penitenziaria nel carcere di San Vittore a Milano, un Giusto che ha perso la vita per aver voluto contrapporre la propria umanità alla barbarie nazifascista.