Basta poco per rappresentare la natura, un albero, un golfo e una montagna. In tutti i tempi e a tutte le latitudini, gli artisti si sono lasciati sedurre dal fascino dello spazio che si dispiega loro intorno. Eppure, in quale momento l'albero, il golfo e la montagna si sono davvero trasformati in paesaggio? Ricco di sfumature che hanno il sapore della geografia come della storia dell'arte, il soggetto del paesaggio ha cominciato a diffondersi nella pittura europea solo a partire dal XVII secolo, configurando il complesso rapporto che lega l'uomo alla realtà. E' a questo rapporto ed alle sue innumerevoli declinazioni che è dedicato il volume di Davide Lacagnina, alla scoperta di opere preziose e dimenticate, visibili in gallerie e musei di Sicilia. Dai capitelli del chiostro di Monreale istoriati di edere e viti ai fondali minuziosi della pittura rinascimentale, dalle vedute che si scorgono su preziose maioliche ai rari esperimenti di arte ambientale dei nostri giorni, il volume propone un percorso articolato e originale, alla ricerca della rappresentazione di quel che abbiamo da sempre sotto gli occhi e che pure non ci stancheremo mai di ammirare: la natura e la sua poesia.