Codice: 933982058848221
Editore: L'Erma di Bretschneider
Categoria: Cataloghi e monografie
Ean13: 9788882655969
Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia - Sale Quattrocentesche, 22 dicembre 2010 - 29 maggio 2011. A cura di Falucci C. Roma, 2010; br., pp. 118, ill. b/n e col., tavv., cm 24x28. (Cataloghi Mostre. 49).
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Per le celebrazioni del quarto centenario dalla morte di Caravaggio, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, diretta da Rossella Vodret, presenta una mostra del tutto inedita e in forma sperimentale e didattica per ricostruire la bottega di Caravaggio nelle cosiddette ""Sale Quattrocentesche"" di Palazzo Venezia. La mostra, dal titolo ""Caravaggio. La Bottega del Genio"", ideata da Rossella Vodret e curata da Claudio Falcucci, è organizzata da Munus e ha come main sponsor Banca Etruria. L'idea nasce dal fatto che, nonostante l'imponente bibliografia su Caravaggio, la sua tecnica esecutiva - cioè in che modo Caravaggio realizzava i suoi splendidi capolavori - è ancora un mistero, oggetto ancora oggi di studi approfonditi e specialistici. Per cercare di capire meglio i suoi processi creativi ed entrare nei meccanismi delle sue composizioni e del suo singolare approccio alla realizzazione delle sue opere di sconvolgente modernità, sarà presentata nelle ""Sale Quattrocentesche"" un'ipotesi di allestimento dello studio di Caravaggio negli anni romani. Alla mostra sarà abbinato un ciclo di conferenze, che si svolgeranno tra gennaio e febbraio, a Palazzo Venezia, con cadenza settimanale, ideato da Rossella Vodret e curato da Marco Cardinali e da Maria Beatrice De Ruggieri. In esso, i curatori della mostra e i membri del comitato di studio avranno modo di spiegare e illustrare i processi creativi e tecnici di Caravaggio. Nell'iniziativa della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma rivivrà la sperimentazione ottica del grande artista lombardo e prenderà forma il suo modo di osservare la realtà, nella speranza di poter così afferrare con qualche certezza in più le motivazioni più profonde del suo ""GENIO"".