Codice: 655652055129270
Editore: Musei Civici
Categoria: Pittura
Pesaro, Musei Civici, 23 ottobre 2010 - 30 aprile 2011. A cura di Laura Bartolucci. Pesaro, 2010; ril., pp. 96, ill. e tavv. b/n e col., cm 23x30.
AGGIUNGI AL CARRELLOSolo uno disponibile
L'evento è accolto nella nuova superficie espositiva, al primo piano di palazzo Toschi Mosca, spazio che si aggiunge alle sale già visitabili. Sono esposte 40 opere circa dal XVII al XIX secolo, perlopiù sconosciute perché conservate nei depositi o presso altri luoghi della città. L'esposizione si articola in quattro sezioni tematiche che illustrano 'i vari generi nel genere'. Dai trionfi barocchi di fiori e frutta degli amburghesi Christian Berentz e Franz Werner Von Tamm, alla dimensione casalinga degli interni di cucina e delle dispense, alle raffigurazioni di selvaggina connesse alla pratica venatoria, fino alle deliziose opere su carta e pergamena, legate alla tradizione dell'illustrazione scientifica. A corredo della pittura si potrà ammirare un piccolo nucleo di arti decorative, selezionate per la loro gradevolissima sintonia con il 'tema' principale. Le opere esposte - dal XVII al XIX secolo - sono perlopiù sconosciute perché conservate nei depositi o presso altre sedi della città. L'ordinamento si articola in quattro sezioni tematiche che aiutano ad illustrare 'i vari generi nel genere': dai virtuosistici trionfi barocchi di fiori e frutta en plein air degli amburghesi Christian Berentz e Franz Werner Von Tamm, alla dimensione casalinga degli interni di cucina e delle dispense, alle raffigurazioni di selvaggina connesse alla pratica venatoria, fino alle deliziose opere di piccolo formato, su carta e pergamena, legate alla tradizione dell'illustrazione scientifica. Tra le novità assolute e inedite meritano di essere citate una pergamena di Giovanna Garzoni, miniaturista ascolana molto amata dai Medici di Firenze, e una tela del napoletano Gaetano Cusati, attivo tra Sei e Settecento. A corredo della pittura si può ammirare un piccolo nucleo di arti decorative selezionato per la gradevolissima sintonia con il 'tema principale'. L'allestimento adottato segue infatti un criterio il più possibile decorativo, considerato che il genere della natura morta acquisisce nel Sei-Settecento, epoca qui ben documentata, una funzione prevalentemente di arredo.