Codice: 215632579048378
Editore: Carlo Virgilio Arte Moderna e Contemporanea
Categoria: Pittura
Milano, Matteo Lampertico Arte Antica e Moderna, 16 ottobre - 15 novembre 2012. Roma, Carlo Virgilio Arte Moderna e Contemporanea, 20 novembre - 22 dicembre 2012. A cura di Francesca Romana Morelli. Roma, 2012; br., pp. 55, ill. col., tavv. col., cm 17x24.
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Ferruccio Ferrazzi, uno dei maestri più complessi e longevi della prima metà del '900, è argomento della mostra "FERRUCCIO FERRAZZI - Opere scelta da una collezione" che si terrà a Milano dal 16 ottobre al 15 novembre 2012 e a Roma dal 20 novembre al 22 dicembre 2012. Per la prima volta saranno presentati venti dipinti di Ferrazzi scelti dalla raccolta di uno dei suoi maggiori collezionisti, un uomo d'affari milanese, che amava raccogliere opere dell'ottocento, ma che rimase colpito dall'incontro con l'artista avvenuto poco dopo la fne della Grande Guerra, avviando così un fertile rapporto intellettuale e un profondo legame d'amicizia, proseguito fno agli anni cinquanta. Animato da una natura speculativa, teso a cogliere lo spirito della contemporaneità e della storia a lui coeva, attraverso studi orientati in direzioni molteplici, Ferrazzi parte sempre dall'osservazione del proprio mondo affettivo e quotidiano. Assorto nella continua sperimentazione di tecniche, attraverso un'osservazione diretta dai maestri dell'antichità, dalla pittura pompeiana a Giotto, da Piero della Francesca a Seurat, cerca di mettere ordine, di seguire il flo della rifessione attraverso lo "specchio" concettuale dei suoi "Diari" e dei suoi "Quaderni della tecnica". Le sue complesse iconografe, frutto di una tecnica atta ad esprimere una determinata situazione psicologica, sono trasfgurate da elementi ermeticoflosofci, come dimostrano alcuni dei dipinti in mostra. In Horitia agli specchi (1925) la fgura iconica della moglie è racchiusa in una sorta di "mondo prismatico", che permette una visione simultanea della realtà, ma anche di risalire le fonti della tradizione artistica: dalle ricerche cubiste al Narciso di Caravaggio. Invece La tempesta (1931) costituisce una chiave esoterica e visionaria per penetrare il senso ultimo della storia e il suo travaglio. I soggetti iconografci di questi due dipinti, come anche dei quadri Il balletto (1919), La nuda ( frammento della Vita Gaia,1922), sono alla base del mondo poetico e mitico di Ferrazzi, per cui vengono ripresi nel tempo fno a tessere un'unica opera ideale, una lucida "visione prismatica" del lavoro dell'autore, ma anche del destino di un'epoca.