Codice: 150473889596948
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Categoria: Cinema, Musica, TV, Spettacolo
Ean13: 9791254510759
Bari, 2022; br., pp. 332, cm 15x21. (Sorbonne).
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Pier Paolo Pasolini individua nel Teatro il terzo pedagogico tra intellettuale e società: la sua drammaturgia è il laboratorio di una rivoluzione mancata del teatro italiano. Mettendo in relazione il Manifesto per un nuovo teatro con i drammi in versi ribattezzati Tragedie del Çjalderón, alla cui analisi sarà dedicato il secondo volume, il saggio propone una nuova ipotesi critica che riconosce il ruolo di intellettuale e la voce autentica di Pasolini, superando le analisi che usano la sessualità dell'autore per interpretarne l'opera. La ricerca si avvale dello studio dei manoscritti conservati alla BNC di Roma e all'ACGV di Firenze e della testimonianza inedita dell'attore Luigi Mezzanotte (diretto con Laura Betti dallo stesso Pasolini in Orgia nel 1968 per il Teatro Stabile di Torino) che apre a nuove prospettive. Fu il primo esperimento dell'autore che pensava alla fondazione di una scuola per la rieducazione linguistica ed etico-politica per l'attore e per lo spettatore.