Verona, la cui peculiare cifra stilistica scaturisce dalle oscillazioni di gusto fra mondo lombardo e correnti culturali nordiche, Padova, cassa di risonanza di Venezia, il Polesine, territorio di frangia al confine fra Veneto ed Emilia: tra questi poli si sviluppa la nuova, appassionante esplorazione per comparti provinciali condotta da Clara Santini all'interno della produzione veneta del mobile. Le oltre cinquecento foto di Pietro Parmiggiani, unitamente al repertorio di immagini offerto nel primo volume della collana - dedicato alle aree di Vicenza, Treviso e Belluno - vanno a comporre una mappa ancora inedita ed articolata dell'arredo sulla terraferma veneta fra Quattro ed Ottocento. Il metodo di lavoro, già collaudato nell'opera precedente, abbina l'analisi degli aspetti stilistici, iconografici e documentari con la diretta osservazione dei dati tecnico-costruttivi, indispensabili per dedurre l'anamnesi dell'opera di ebanisteria. Imprescindibile assunto della ricerca è il ritrovamento dell'esemplare che ancora, fortunosamente, conserva l'ubicazione primitiva per tentarne la decodificazione del "DNA", ossia la genesi dei caratteri indotti dalla località di provenienza, uno schema categorico da applicare poi ai mobili "fuori posto", cui assegnare, a furia di comparazioni, precise coordinate geografiche.