Codice: 605631812599525
Editore: Mazzotta
Categoria: Cataloghi e monografie
Ean13: 9788820219000
Arcore, Scuderie della Villa Borromeo d'Adda, 5 ottobre 2008 - 15 febbraio 2009. A cura di P. Maiullari. Milano, 2008; br., ill. b/n e col., cm 20x27. (Altrarti. 2).
AGGIUNGI AL CARRELLODisponibile
L'esposizione, già presentata alla Galleria Gottardo di Lugano nel corso del 2007 con un ampio consenso di pubblico, presenta una selezione di capolavori di scultura lignea realizzati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento da diversi gruppi etnici del Borneo centrale e meridionale. La mostra è il risultato di una ricerca condotta dal Museo delle Culture a partire dal Novembre 2005, ricerca che ha avuto già alcuni importanti esiti e che, dopo l'esposizione milanese, continuerà nei prossimi anni per delineare al piú alto livello la specificità e il valore delle arti dei popoli del Borneo. Le trentanove opere esposte, tutte appartenenti al MCL e facenti parte della Collezione Brignoni, hanno un inestimabile valore antropologico e artistico, e costituiscono la piú importante raccolta al mondo di questo genere. La mostra, che si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del contributo della Regione Lombardia e del patrocinio e contributo della Provincia di Milano-Progetto Monza e Brianza, nonché del Governo indonesiano, ed è organizzata in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta di Milano, varca per la prima volta quest'anno i confini nazionali in occasione dell'inaugurazione delle Scuderie di Villa Borromeo D'Adda, nuova sede espositiva del Comune di Arcore. Lo storico edificio è infatti stato recentemente restaurato ed è probabile che nei prossimi anni, dopo questo brillante inizio, ospiterà con continuità esposizioni di arte etnica e di antropologia dell'arte. Le opere esposte si suddividono in due grandi sezioni: da una parte abbiamo le sculture di maggiori dimensioni che raffigurano antenati, sacerdoti e spiriti, i pali antropomorfi utilizzati per i sacrifici e alcuni elementi architettonici scolpiti con motivi zoomorfi; dall'altra vi sono raffinati oggetti, di dimensioni più contenute, dei popoli dayak. La maggior parte degli oggetti selezionati per la mostra riveste un fondamentale ruolo funzionale, architettonico e cerimoniale, testimoniato dalle loro misure spesso monumentali. La mostra rappresenta inoltre, per la sua qualità, una novità assoluta per il pubblico italiano e costituisce, a più livelli, un osservatorio privilegiato per ricostruire una civiltà di grande importanza artistica e antropologica, con esemplari di grande valore anche per il moderno mercato dell'arte etnica, oggi in notevolissima crescita.