Codice: 509441817653814
Editore: Il Prato
Categoria: Cataloghi e monografie
Ean13: 9788863360196
Padova, 18 luglio - 17 agosto 2008. A cura di Galvan N., Sandonà A. e Segato G. Saonara, 2008; br., pp. 50, 50 ill. col., cm 21x21. (Cataloghi d'Arte).
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In sintonia con diverse esperienze artistiche contemporanee, la ricerca di Giuseppe Polisca è caratterizzata nell'approccio operativo da un confronto con l'idea di superficie. Le sue tavole incise, percorse da materiali preziosi e rari, accanto ad altri poveri e comuni, sembrano perseguire l'ipotesi di fare del campo tradizionalmente dedicato alla rappresentazione non solo un vero oggetto, ma un luogo testimoniante il succedersi degli avvenimenti che la manualità del lavoro produce. [...] L'architettura religiosa si pone al centro di gran parte dei lavori recenti dell'artista urbinate. Il pensiero di Polisca è uso frequentare la riflessione di tipo spirituale quanto la speculazione specificamente teologica. [...] Dall'aspetto materiale e concreto dell'architettura, egli sceglie di risalire sino alla sua forma ideativa e progettuale, a quando gli edifici non esistevano che allo stato di ipotesi, di puro pensiero che cercava, attraverso il segno, di comporsi in rapporti, equilibri, canoni. E questo aspetto regressivo viene messo in opera grazie all'atto di incisione, ovvero di ""scavo"" delle superfici. Le pure linee che vediamo ricostruire le architetture del nostro passato sono in realtà dei solchi, dei vuoti risultanti da una sottrazione di materia. [...] L'escavazione operata sembra inoltre assolvere a una necessità di tipo simbolico: Lo scavare è infatti per eccellenza l'attività dell'archeologo, strumentale al ritrovamento, al ""riportare alla luce"" il reperto. Un'operazione affine viene solitamente svolta da polisca su superfici ricoperte di colore nero. Il suo è dunque un autentico squarcio nella tenebra della Storia, liberante una forma di spiritualità inattuale che il sudario del tempo avvolge e nasconde al presente: un atto che contestualmente ripresenta allo sguardo i luoghi fisici sorti allo scopo di accogliere la condivisione e la formalizzazione attraverso il rito sacro. (Dal saggio di Nicola Galvan)