Codice: 96957178557184
Editore: Alinea Editrice
Categoria: Arte Libraria - Epistolari
Ean13: 9788881258451
Firenze, 2004; br., pp. 180, cm 12x21. (Materiali per la Storia dell'Estetica. 63).
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Il cantafavole concettuale di Vincenzo Cocozza è, invero, saggio che tratta in modo chiaro la complicazione del concetto che è anche narrazione. Invero.., ma se è tutto falso, qui? Tutto no. Quanti nomi son citati, e la citazione invera: Platone, Kant, Schleiermacher, Schopenhauer, Dilthey, Freud, Cartesio, Peirce, Dewey, Bruno, Hogarth. e i Thomas Mann e i Giorgio de Chirico e i Longhi e i Guicciardini e Joyce... e il Trismegista: tutti ermeticamente presenti e ben allineati. Anche Adam Smith, I'Ermete moderno: anche lui invera. La sua opera, anzi, è moneta sonante nel Cantafavole concettuale, sonante come orchestrina orchestrata per qualche monata dada. Sonante e risonante verità in falsetto. Ma va' ... Falso e falsetto come il linguaggio scelto dall'autore che è pure professore. Ma che è questo scrivere col versetto? Come se, vivente omotelèuto, dicessi: il ver affetto? L'affetto come prosciutto, come pregio o come difetto? L'affetto perché mi diletto? Il mio, dunque, è verbalismo o logicismo? La mia domanda cade nel vuoto. Mi rispondo per le rime, ma è logico: nuoto nel vuoto. Il cantafavole concettuale è un ritornello. A cosa allude questo titolo, al suo contenuto? Un rovello. Che sia una tautografia, il saggio? Allora vuoto il sacco mentre nuoto: esso è vero perché è falso ed è falso perché è vero. E vera paradossografia.