Programmaticamente irriducibile a ogni tentativo di catalogazione, renitente a entrare in qualsiasi griglia critica, disponibile alle infinite esecuzioni che nel tempo ne hanno dato lettori di tutte le epoche e di tutte le culture, ma sempre in qualche modo irriducibile anche ad esse, da quasi sette secoli la Commedia è oggetto di una lettura infinita, che prova sia l'oltranza ideologica e fantastico-immaginativa del poema sacro sia la precarietà delle singole proposte critiche, delle singole letture, delle singole ""esecuzioni"". Ben consapevole di questi limiti, Leggere Dante non intende offrire una lettura a suo modo, o in qualche modo, esaustiva dell'opera di Dante, o di una sua particolare sezione, né proporre ""un"" determinato metodo di indagine, bensì offrire testimonianza di un'esperienza di ""laboratorio"" cui hanno partecipato studiosi di vari ambiti disciplinari, impegnati a leggere Dante utilizzando le metodologie e le strumentazioni di loro competenza per verificare il contributo che l'assunzione di un determinato punto di vista o di un determinato metodo porta alla comprensione del testo, o di sue più o meno estese porzioni, praticando, anche nella pluralità delle voci, un vivace scambio interdisciplinare. Contributi di: Debora Ambrogi, Marco Ariani, Lucia Battaglia Ricci, Saverio Bellomo, Katia Blanc, Luigi Blasucci, Teresa Bonaccorsi, Furio Brugnolo, Maria Clotilde Camboni, Paolo Falzone, Fabrizio Franceschini, Sara Gigli, Simone Marchesi, Veronica Mele, Bruno Porcelli, Federico Sanguineti, Selene Sarteschi, Mirko Tavoni, Federica Veglia, Claudia Villa