L'esperienza progettuale di Paolo Bornello, che viene attraversata in questo volume, ha conosciuto negli anni un percorso di vario e ampio respiro, dando vita ad una produzione architettonica plurale e composita, caratterizzata da quella che l'autore stesso definisce in queste pagine come una "vertigine della mescolanza", consapevolezza dei vincoli di partenza di ogni progetto e, insieme, volontà di identificare e interpretare la sua specificità, oltre una ricerca meramente stilistica o "cosmetica", in direzione della sua unicità o qualità archetipa. Il lavoro di Bornello rimanda dunque ad una ricerca controllata, intimamente razionale, suggerendo un senso di ordine e appropriatezza che viene da una "costruzione pensata e non dall'obnubilamento della ragione", come scrive Luciano Semerani nella sua introduzione. Dalla locanda a Valdobbiadene al restauro degli uffici Ligabue a Venezia, dalla tomba Sammartini di Collalto alle cantine e ai progetti per appartamenti, le diverse opere presentate nel volume testimoniano la pluralità di un percorso e, anche. l'appartenenza "di diritto" di Paolo Bornello alla Scuola della Architettura Italiana.