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Il nido Cipì a Modena

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Codice: 516982401057274

Editore: Alinea Editrice

Categoria: Architettura

Ean13: 9788860555434

Firenze, 2011; br., cm 21x21. (Architettura Pubblica Contemporanea. 4).

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Come vede e come immagina un bambino un oggetto quale la casa? E l'asilo nido che cos'è se non una grande casa dove entrare in contatto con un universo nuovo? Ecco che l'immagine dell'asilo diventa quella di una grande casa colorata, simile a quelle che popolano le favole o che i bambini stessi disegnano, dove il comune denominatore è spesso un grande tetto protettivo che svetta contro il cielo. La casa è il primo spazio non naturale di cui l'uomo ha esperienza e per la nostra cultura visiva e di rappresentazione, l'immagine di casa intesa come luogo dell'abitare e delle relazioni è molto semplice: un quadrilatero regolare sormontato da un triangolo, uno spazio archetipico, interprete di una immagine simbolica che ognuno di noi ha elaborato sin dall'infanzia. L'idea che ha portato ad elaborare un disegno architettonico come quello del nido Cipí è stata quella di pensare a un luogo dedicato ai più piccoli che fosse soprattutto "amico" perché conosciuto. Un oggetto architettonico che proprio a causa di questa somiglianza con l'idea di "casa" che ognuno ha, anche inconsciamente, sembra che sia sempre stato lì dove si trova. Nella definizione di un pensiero di progetto però non si può trascendere dal luogo. L'area in cui è stato realizzato il nido era occupata da una casa colonica regolare nella forma e conclusa da un tetto a falde, rosso di coppi in laterizio, e che poteva essere visto da lontano. Forse era sormontato anche una piccola altana, tipica delle case emiliane. Così una idea archetipica di casa e una memoria dei luoghi hanno contribuito a creare l'immagine di un nuovo asilo nido.

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