Codice: 608802610630411
Editore: Officina
Categoria: Archeologia
Ean13: 9788860491114
Roma, 2013; br., pp. 202, ill. b/n, cm 16x24. (Officina. Etruscologia. 7).
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Il settimo volume di Officina Etruscologia intende porre l'attenzione sulle molteplici ragioni e sui variegati processi che hanno condotto all'affermazione o, viceversa, alla fredda accoglienza di "modelli" in Etruria e nell'Italia preromana. Apre il volume un'approfondita ricerca condotta da M. A. De Lucia Brolli e J. Tabolli sulle "dimore litiche" dell'aristocrazia di Narce, un'accurata analisi crono-tipologica su custodie, sarcofagi e letti funebri in pietra provenienti da vecchi scavi e dalle più recenti indagini stratigrafiche. Segue il contributo di M. Taloni dedicato alle "oinochoai fenicio-cipriote", come noto, tra le forme vascolari di origine orientale che incontrano maggiore fortuna nel Mediterraneo antico a partire dall'VIII sec. a.C, sia con redazioni in materiali preziosi, sia con più comuni esemplari fittili. V. Acconcia tratta il tema della produzione e della diffusione del vasellame in bucchero e in "impasto buccheroide" nell'Abruzzo preromano, analizzando i principali contesti editi della regione. Presenta nuovi tipi di teste votive il lavoro di S. Carosi, incentrato su materiale inedito dal santuario di Campetti a Veio, uno dei principali complessi nel panorama della coroplastica votiva centro-italica. A. Coen e M. E. Micheli propongono un'interessante rassegna di oreficerie provenienti dalle necropoli celtiche di Filottrano, Osimo e Montefortino d'Arcevia.