Code: 173891240415358
Publisher: Alinea Editrice
Category: City & Land Planning
Ean13: 9788881258666
Edited by Busacca P. and Gravagno F. Firenze, 2006; paperback, pp. 304, ill., cm 16x19.
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Prefazione -Capitolo 1: La pianificazione strategica: che cosa è, a che cosa serve - La costruzione e la gestione dei Programmi pubblici - Alcuni presupposti preliminari - Un Decalogo per la costruzione del Programma pubblico - Un tentativo di definizione critica della pianificazione strategica -Approfondimento dei principali fattori di migliore "razionalità" delle decisioni pubbliche - Capitolo 2: La pianificazione strategica: da dove viene - Una riedizione del Planning-Programming-Budgeting System degli anni '60? - a scienza del management come contesto - La scienza dell'organizzazione - I risultati e la loro progettazione - La nascita della pianificazione strategica - Una digressione: le origini "culturali" della pianificazione strategica nel settore pubblico - La scienza politica e amministrativa, la razionalità limitata e la pianificazione strategica - Capitolo 3: La pianificazione strategica: dove va? - La "demarcazione" sempre più netta della pianificazione strategica - II rilancio sistematico della pianificazione strategica negli Usa - II contesto politico della pianificazione strategica americana: la NPRG - L'esperienza francese - L'esperienza italiana - Conclusioni - Capitolo 4: Il processo di pianificazione strategica: fasi o ciclo - La pianificazione strategica come processo: nelle applicazioni come nello studio - I contenuti essenziali di un processo di pianificazione strategica - Le fasi del processo - Conclusione sulla pianificazione strategica come processo -Capitolo 5: Pianificazione strategica e valutazione: principi generali - Pianificazione e valutazione - Condizioni e limiti generali della valutazione strategica - Le condizioni istituzionali di un sistema di valutazione -Capitolo 6: Tipologia delle decisioni e criteri di valutazione - Pianificazione strategica e situazioni decisionali -Le situazioni decisionali -Valore "monetario": quando è necessario? - Ancora sui rischi di alcuni discutibili criteri di valutazione - Decisioni ed informazioni - Procedure di decisione che possono rendere più agevole il processo di valutazione - Conclusioni -Capitolo 7: Pianificazione e valutazione strategica: un processo intrecciato - Schema generale del processo di pianificazione inclusivo dei momenti di valutazione - I momenti valutativi presenti nelle varie fasi del processo di pianificazione - Capitolo 8: La scelta dei metodi e delle tecniche di valutazione - Molteplicità e funzionalità delle decisioni e dei metodi di valutazione connessi - Altre considerazioni generali sulla scelta dei metodi - Conclusioni sulla molteplicità dei metodi di valutazione a disposizione: il problema della loro selezione - Capitolo 9: Pianificazione e valutazione: implicazioni disciplinari - Verso un sistema di valutazione più adeguato ai processi di pianificazione - Le implicazioni disciplinari della valutazione - Verso una nuova disciplina della pianificazione (e valutazione) strategica - Appendice - Bibliografia -Indice Analitico - Indice dei nomi Da inizio anni Novanta è in corso uno dei più profondi tentativi di introdurre innovazioni nei metodi gestionali della pubblica amministrazione negli USA: Reinventing Government è l'espresione usata per designare il complesso di riforme in opera: e Reinvention Revolution è chiamato il movimento politico-amministrativo che spinge per queste riforme. È stato il risultato di un lungo e laborioso lavoro del Congresso e di una Commissione (15 senatori repubblicani e 15 democratici) guidata da un senatore repubblicano del Delaware, William Roth, che ha portato alla legge GPRA (Government Performance and Result Act) del 1993, detta anche in breve la "legge dei risultati" (Result Act). L'idea di fondo della legge è l'obbligo per il governo federale, e per le agenzie a questo collegate, di attuare la programmazione della spesa e la valutazione "strategica" dei suoi risultati, rispetto alle preferenze espresse e rispetto ai costi. Questo processo si chiama "pianificazione strategica". Lo sviluppo di una cultura della pianificazione - con la sua focalizzazione sugli obiettivi, l'educazione ad una prospettiva rivolta al futuro e l'esercizio delle attitudini alla previsione - da contrapporre alla cultura giuridica, così imperante nelle gestioni delle pubbliche amministrazioni, ha contagiato anche altri paesi, tra cui alcuni europei. Il volume, presentando e discutendo questa esperienza, si interrogs sull'utilità di estendere questo modello organizzativo anche all'esperienza italiana, in modo che il dibattito sul federalismo posa essere inteso non tanto come "semplice" devolution di competenze (alla maniera "giuridica") quanto come tecniche e metodi di gestione in una visione sistemica del modo di governare e in una gestione strategica dell'operare. Del "cambio" di mentalità dovrebbe beneficiare in prima istanza il governo del territorio,che è una delle principali risorse in mano alla pubblica amministrazione. Estendere a questa funzione una visione operativa (che non sia una semplice regolamentazione dei suoli), una contabilità delle risorse da mobilitare nei tempi della pianificazione, nonché una visione generale di tipo manageriale, significherebbe applicare realmente i postulati della pianificazione strategica; significherebbe ribadire l'assoluta necessità di coordinare tuti i livelli della programmazione e della pianificazione stessa, settoriali, regionali, urbani, attraverso quadri di riferimento sempre più diffusi e organici. FRANCO ARCHIBUGI ha insegnato pianificazione economica e territoriale in varie università italiane e straniere. Negli ultimi anni si è dedicato ad introdurre la pianificazione strategica nella pubblica amministrazione in Italia. È stato consulente dell'ONU , Senior Economic Adviser dell'UN-CE, collaboratore dell'OCSE, membro di molti comitati di valutazione, nonché coordinatore di diverse ricerche nel quadro dei Programmi di ricerca dell'Unione Europea. È stato anche consulente di molti ministeri ed enti pubblici italiani, fra cui il Ministero del Bilancio e della Programmazione economica negli anni Sessanta e Settanta e membro del Comitato scientifico del Ministero dell'Ambiente negli anni Ottanta. Ha fondato, nel 1963, il Centro di Studi e piani economici (alias Planning Studies Centre), di cui è attualmente Presidente e Direttore. È membro del Consiglio direttivo di alcune riviste scientifiche internazionali fra cui: Socio-Economic Planning Sciences; An International Journal of the Public Sector Decision-Making (Pergamon); e di Social Indicator Research, The International and Interdisciplinary Journal for Qualità-of- Life Measurement (Kluwer). È autore di numerosi libri, fra i più recenti: Rome: a new planning strategy, Routledge, London, 2005; Teoria della Pianificazione, Alinea, 2003; La città ecologica:urbanistica e sostenibilità, Bollati-Boringhieri, Torino, 2002 (tradotto in inglese 1997 ed in cinese 2004); L'economia associativa: sguardi oltre il Welfare State e nel Post-Capitalismo, Einaudi-Comunità, Torino, 2000 (tradotto in inglese 2000 ed in francesc 2005); coautore (con Mathias Koening-Archibugi) di L'arte dell'Asociazione: saggio su una prospettiva sindacale per il terzo settore, Edizioni Lavoro, Roma, 1998; curatore (con Peter Nijkamp) di Economy and Ecology: Towards Sustainable Development, Kluwer, Dordrecht 1989.