Questa storia nasce nell'immediato dopoguerra, in quel 1945 che per molti versi ha rappresentato la fine di un conflitto mostruosamente sanguinoso e l'inizio della rinascita per un paese sconfitto e vincitore allo stesso tempo. La Lugo di quegli anni stava trovando la forza di reagire alla catastrofe che si era abbattuta duramente sui suoi abitanti, sulle sue case, sulle sue piazze e strade, sui miseri corpi di tanti cittadini che avevano visto passare migliaia di soldati da entrambe le parti sia per fuggire dalla sconfitta sia per avanzare verso la vittoria finale. Un fotografo riuscì a cogliere con il suo obbiettivo curioso, spiritoso, anche impertinente, ma sempre preciso e professionale, una città in grande fermento, piena di gioia e allegria, di voglia di rinascere, di rimuovere macerie fisiche e morali, spinta dalla convinzione che tutto sarebbe cambiato e la vita sarebbe ritornata serena e colma di progetti per il futuro. Si chiamava Paolo Guerra