l titolo del libro evoca l'episodio del mercante Zenone di Cizio, costretto dalla sorte al naufragio nei pressi del Pireo ed alla conseguente perdita del prezioso carico di porpora fenicia. La privazione delle merci condurrà Zenone alla filosofia. Trova così piena attuazione, ad opera della Fortuna, la metamorfosi del mercante in filosofo. Appare allora pertinente ascrivergli l'apoftegma relativo al naufragium felix, «dunque feci buon viaggio, quando naufragai». Il lettore scoprirà il significato morale di questa suggestiva vicenda. Le numerose indagini, compiute dall'autrice del volume, sono state svolte secondo il metodo prettamente filologico, teso a far emergere l'influsso esercitato dalle fonti letterarie classiche nella cultura e nell'arte del Rinascimento. Sono state altresì scandagliate testimonianze "moderne", medievali ed umanistiche. La scelta di Siena, come oggetto della ricerca, non ubbidisce ad esigenze ed istanze settoriali e marginali, in quanto il ruolo della città nella storia della tradizione classica, anche se non adeguatamente messo in luce fino ad oggi, costituisce un aspetto centrale e allo stesso tempo emblematico di tendenze rappresentative del più vasto movimento letterario e figurativo che percorre la cultura italiana ed europea. La ricerca, nell'illustrare l'eredità dell'antico nella cultura senese, mette a fuoco una serie di opere eseguite tra Medioevo e Rinascimento, alcune molto note, altre che vengono nell'occasione opportunamente valorizzate.