Allievo prediletto di quel grande maestro della scultura del nostro Novecento che fu Libero Andreotti, Innocenti ha percorso tutta la sua carriera di artista obbedendo solo al principio creativo della sua emozione interiore: in tale suo carattere, del primato dell'emozione sulla rappresentazione, dell'espressione interiore sulla descrizione, egli è stato un artista potentemente idealista e lirico rispetto alle sue opere plastiche, e i suoi nudi femminili definiti da alcuni, falsamente, inclini a un certo naturalismo novecentesco se non addirittura da "rappel à l'ordre