I racconti che danno vita a questa raccolta prendono forma da ricordi di colazioni particolari che diventano un pretesto per sondare il proprio vissuto e traslarlo nella finzione romanzesca. A ogni colazione corrisponde infatti un racconto che a questa si ispira: l'autore ripercorre così momenti cruciali della formazione interiore dei protagonisti o si concentra su elementi meno narrativi e più riflessivi; ai ricordi e ai racconti si alterna un dialogo con un'interlocutrice assente, immagine del passato e misura del rimpianto. Un gesto banale e quotidiano come fare colazione diventa così una liturgia dell'introspezione e della proiezione analogica del possibile.