Il piacere del palato, oltre a proporre alcuni saggi (editi e inediti) sulla gastronomia e sulla storia del costume a tavola, con ironia (e sarcasmo diretto contro giornalisti e gastronomi che della cucina come ossessione mediatica hanno fatto oggetto di lucro), mette in luce errori storici e grossolanità che da tempo sembrano ormai memoria collettiva. Così si scopre che in Liguria il pesce di mare s'impone sulle mense solo grazie al boom turistico post-ottocentesco; che il riso è un cibo ""raro"" e che mai ha scalzato il dominio della pasta, il cui sviluppo preindustriale risale addirittura al basso Medioevo; si scopre la tutto sommato recente nascita del pesto, salsa genovese per eccellenza, la cui origine resta comunque un mistero. Si scopre l'evoluzione d'una golosità di nicchia come la focaccia con il formaggio e lo scambio Ponente Ligure-Provenza in margine alla ""pissaladière"" e alla ""sardenaira"", per poi approfondire con una riflessione più vasta le due strade ""parallele e differenti"" della pasta in Italia e in Cina, nel quadro d'un saggio sulla ""tavola globale"", nella quale lo ""scambio"" degli alimenti che cambiano la nostra vita e il nostro costume non è messo a fuoco dal solo punto di vista della ""scoperta"" colombiana, ma anche dal vorticoso circuito di scambio che ha avuto - e continua ad avere - come teatro il mondo.