Questa la filosofia di Tiziano Lera, secondo il quale occorre riproiettare sull'esterno questa visione riequilibrante, "collante" per riempire le fallanze create dalla pazzia umana e permettere a questa nuova filosofia di progettare e poi gestire l'ambiente, il giardino, in una forma e idea che dà priorità prima di tutto al futuro. Essere architetto significa non essere complice di una società suicida, sempre più artificiale, in cui regna incontrastato il mercato e dove non esistono più precise identità, ma solo un pensiero unico plasmato dalla cultura occidentale e da un modo di produrre e di consumare essenzialmente immorale e antiumano. Occorre sostituire l'"economia di espansione" con un'"economia di equilibrio", per garantire "un'esistenza degna dell'uomo nella sicurezza materiale", e con un'"economia consapevole dell'ambiente". Questo deve essere il nuovo giardino: il giardino dell'Es. Il volume illustra un'ampia selezione di giardini realizzati da Tiziano Lera e basati da un alto sull'approccio a una cultura orientale che trova nel linguaggio dei simboli il codice più significativo, dall'altro su un amore intenso per le cose della natura, per ambienti e paesaggi familiari in una vera e propria teoria e pratica dell'Architettura del benessere.