Elena Pontiggia cura il volume che raccoglie una parte significativa del percorso di F.A. Picenni, stimato sia per la sua ricerca artistica, sia per il suo lato umano. La "costruzione" del libro e delle opere in esso raccolte è spiegato dallo stesso artista nelle prime pagine: "Il libro raccoglie e documenta le opere "murali" di F.A. Picenni. Non sono pitture, ma immagini libere, senza supporto, realizzate (tra il 1978 e il 1983 e ancora tra il 1995 e il 1998) con legni tagliati, sagomati, colorati e altri materiali, da fissare assemblati al muro, o posizionabili sul pavimento. Il titolo Costruzioni, indicativo del loro non essere dipinte su una superficie, ma "costruite" e dislocate nello spazio, è stato mantenuto. Non sono denominate installazioni perché questa parola in quegli anni era poco o per nulla impiegata nell'arte. Queste opere, varcati i confini del quadro, propongono in una ampia spazialità, nuovi segni, nuove composizioni e contenuti. Sono figurazioni di una "immaginaria realtà"." Ai due saggi di Elena Pontiggia e Meeten Nasr seguono la sezione in cui sono presentate le opere, un'antologia critica e un'ampia biografia dell'artista.