Code: 33536126941341
Publisher: Edizioni White Star
Category: Photography
Ean13: 9788880957584
Vercelli, 2002; bound, pp. 300, col. ill., cm 27,5x30,5. (Il Vagabondo).
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Cristoforo Colombo "non vide mai cosa sì bella", come esclamò alla vista del mare e delle coste di Cuba. Quattrocentocinquant'anni più tardi Hemingway pensò e scrisse le medesime cose, prendendo domicilio nel piccolo villaggio di Aymar. Ancora oggi i viaggiatori che vi sbarcano rimangono incantati e coinvolti dalla luce, dai colori, dai ritmi di questa terra calda e accogliente. Alla più grande tra le isole che chiudono il Golfo del Messico, ai suoi tesori naturali e alle sue non comuni e controverse vicende storiche, è dedicato questo volume, che raccoglie le più straordinarie immagini di uno degli ultimi paradisi naturali del pianeta e alcune avvincenti testimonianze dell'avventuroso viaggio della Regina dei Caraibi attraverso i secoli. I cayos, disabitati e selvaggi isolotti corallini, le spiagge deserte a pochi chilometri da distese di canna da zucchero, le foreste tropicali, le colline sinuose ricoperte di piantagioni di tabacco e le montagne aspre della Sierra sono gioielli incastonati nel cuore dei Caraibi, la vera ricchezza dell'Isola Grande, capace di offrire rifugio protetto a numerose specie animali in via d'estinzione. Ma chi apprezza i tesori dell'arte e della storia al pari di quelli della natura, troverà in questo libro intere sezioni dedicate alle tracce lasciate dalle vicende umane, appassionanti e drammatiche, in questa terra paradisiaca. Un approfondito capitolo ricostruirà gli avvenimenti che hanno determinato passato e presente dell'isola, a partire da quando Cristoforo Colombo vi approdò, incontrando gli indios Guanajatabey, Siboney e Taino, passando per la colonizzazione, durata quasi quattro secoli, fino al 1902, quando Cuba ottenne l'indipendenza dalla Spagna e si costituì in Repubblica. Storie di pirateria e di eroismi si alterneranno quindi sino alla rivoluzione castrista e ai conseguenti, radicali, cambiamenti socio-culturali, per giungere ai giorni nostri, con le aperture e le contraddizioni del post-comunismo. Ampio spazio sarà successivamente dedicato alle immagini e alle parole capaci di trasmettere l'atmosfera cubana più autentica, che si respira tanto nelle campagne, dove si lavora secondo ritmi e abitudini secolari, tanto nelle università, dotate di centri di ricerca avveniristici. Ogni angolo dell'isola è accomunato dalla voglia di buscar vida: in strade e locali, dove scarseggiano cibi e bevande, difficilmente manca la musica che, suonata anche con strumenti inventati, permea la vita di Cuba in un ritmo che unisce suoni africani e melodie spagnole, producendo il son, la salsa, il cha-cha-cha, il danzòn, la rumba, la guaracha, il bolero, il mambo. Patrimonio inestinguibile dell'isola è il mix etnico che compone i dieci milioni di abitanti, concentrati nelle città principali e in particolar modo nell'Avana. I discendenti di Europei, Africani e anche Asiatici incarnano l'anima di questa terra esuberante e ospitale, un luogo quasi metafisico dove vivono ancora i sogni, molti dei quali vengono da lontano, alcuni nutriti di illusioni e di ingenuità, altri di utopia pragmatica, e confluiscono nelle candide spiagge del Tropico, nell'onirica dolcezza della capitale - con le sue architetture barocche sposate a quelle rivoluzionarie e il lungomare attraversato da irreali vetture americane anni Cinquanta, nell'Africa dinoccolata di Santiago, dove la musica è inzuppata nel rum e l'aria si incolla alla pelle come la melassa della canna da zucchero, nella Santería, sorta di sincretismo in cui convivono la fede cattolica e le antiche credenze africane. Questo volume, pensato per essere un oggetto di pregio da esibire nella propria biblioteca, è qualcosa di più di un semplice viaggio a Cuba: è un originale e appassionato omaggio a una terra dove si incontrano bellezza della natura e bellezza dell'anima.