Code: 982943342524816
Publisher: Edisai
Category: Essays, Works, Reviews
Ean13: 9788896714294
Ferrara, 2017; br., pp. 176, ill. b/n e col.
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Lampi sublimi è la concisa èkphrasis con cui Roberto Longhi (1934) tradusse in parole sia l'essenza visiva delle opere che Sebastiano Filippi detto il Bastianino (Ferrara 1528/32 - 1602) dipinse negli ultimi vent'anni del Cinquecento in San Paolo a Ferrara, sia il loro processo creativo: i lampi sono quelli che agitano una scena figurativa post rinascimentale e controriformata che si è infoscata, non ha limpidezza e chiarore e s'immerge in drammatici effetti luministici di ombre, di bagliori, di nebbie. Il sostantivo evoca anche i baleni, i rapidi movimenti di un pennello veloce che ha conquistato una sorprendente libertà dalla forma chiusa, una emancipazione ispirata dai veneti, da Tiziano e applicata da Bastianino con effetti dirompenti alla umanità eroica e irriducibile di Michelangelo. L'attributo sublime dell' èkphrasis longhiana coglie, infine, l'altezza e l'emozionante effetto che ci procura la visione di questa esperienza. In mostra opere di Dosso e Battista Dossi, Tiziano, Camillo Filippi, Giorgio Ghisi, Ludovico Settevecchi sono raccolte a illustrare le componenti culturali di Bastianino, un pittore misterioso, che a pochi anni dalla morte venne definito ""differente da tutti"" (Barotti 1620) e che ""formò i suoi nudi ..come i vetri, in un sol fiato buttati "" (Superbi 1770). Nel 1963 Francesco Arcangeli in una appassionante monografia colse del pittore la rabdomantica sensibilità a captare ed esprimere la fine della civiltà rinascimentale estense e la ""romantica distruzione della grande forma plastica italiana; per approdare in un suo personalissimo rien est materiel dans l'espace.