Code: 566412854437201
Publisher: Willy Darko
Category: Painting
Settimo Torinese, Ecomuseo del frediano, May 2 - May 25, 2014. Testo critico di Paola Simona Tesio. Settimo Torinese, 2014; paperback, pp. 46, b/w and col. ill., tavv., cm 20x20.
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Testo critico di Willy Darko Quando andavo al liceo i quadri non mi piacevano per niente. Ero affascinato dai poster. Erano gli anni Settanta e i quadri, in confronto ai poster mi sembravano cose di un mondo passato, che non mi apparteneva. Nella mia stanza in bella vista c'era Alice Cooper alle prese con un pitone! Vent'anni dopo, era l'anno 1990, mi trovai a Bussana Vecchia come direttore di una troupe televisiva italo-sovietica per documentare la particolarità della cittadina ligure, abbandonata dopo un terribile terremoto e rinata grazie al lavoro di tanti artisti, per un reportage che sarebbe andato in onda sul terzo canale della tv russa, che allora era ancora URSS. Vidi un pittore che lavorava e decisi di riprenderlo. Lui non solo acconsentì, ma volle anche, alla fine delle riprese, regalarmi l'opera che aveva realizzato. Un piccolo olio su tela dal titolo "Scorcio di Bussana Vecchia" : la mia numero uno,la firmò e sul retro: A Willy Darko con simpatia, Maurizio Chianese. E' nata così la mia collezione, e nel corso del tempo si è arricchita, di opere di artisti nazionali ed internazionali. Si è formata dapprima in maniera un po' casuale, senza che neanche me ne rendessi conto, perché grazie al mio lavoro di video-maker, ho spesso accettato opere come compenso per la realizzazione di video documenti sul lavoro di altri artisti; essendo un artista figurativo anch'io, inoltre, ho ritenuto interessante scambiare alcune mie opere con quelle di altri artisti con i quali entravo in contatto; ho anche ricevuto opere che non amavo particolarmente, ma ero legato all'artista per stima ed affetto, e quindi le ho "accettate". Non ho mai pensato alle quotazioni. E così, tra uno scambio e un baratto, sono arrivato ad avere più di mille opere. Molti degli artisti che fanno parte della mia collezione sono, ça va sans dire, piemontesi. Perché continuo imperterrito a collezionare dipinti, sculture, opere grafiche? Perché penso che quelli di cui mi circondo non siano solo degli "oggetti": per me hanno un valore che esula da quello economico, e asseconda un impulso emotivo che mi coinvolge sia in quanto uomo, sia in quanto curatore, sia in quanto artista e mi ritrovo a guardare queste opere che ormai mi appartengono con la stessa empatia che avevano gli artisti quando le creavano. Non essendoci dietro un discorso economico e avendo spesso lavorato da pari a pari con artisti a cui ero legato da una forte amicizia, molte di queste opere, infatti, sono tra il meglio della loro produzione, perché donatemi con affetto. L'importanza della mia collezione, quindi, non sta tanto nella quantità delle opere, né nella loro rarità, ma piuttosto nel ritrovare in questi oggetti che mi circondano la mia sensibilità estetica e nel ricordare i molti giorni felici passati con artisti con i quali non potrò più condividere le mie emozioni, perché la vita ha deciso che il loro tempo qui sulla terra è terminato. Raccogliere per dare forma ad una collezione è diventato per me un percorso di continua consapevolezza, ma è stato - ed è ancora - anche il piacere di lasciarmi sorprendere dall'imprevisto. La mia, dunque, è soprattutto una collezione basata sul binomio desiderio-possibilità. Non colleziono per fare delle speculazioni, come qualche volta accade. Credo infatti che, al di là delle condizioni economiche e delle variazioni del gusto che possono generarsi nel corso della vita, l'istinto dell'uomo - e quindi il mio - a collezionare si poggi essenzialmente sul bisogno di circondarsi di cose belle. Picasso sosteneva che coloro che fanno dell'arte un affare sono degli ipocriti (proprio lui...!). Io non sono del tutto d'accordo: anche se idealmente l'arte e il denaro non dovrebbero essere abbinati, io non disapprovo quelli che cercano nell'arte un investimento. Nel tempo mi è capitato, infatti, anche di vendere delle opere della collezione e ringraziare l'artista che in questo modo mi aveva permesso di rimpinguare le casse vuote! La cosa importante, che distingue il vero collezionista dallo speculatore - e dunque me da un ipocrita! - , è il giusto equilibrio tra passione e razionalità, tra sensibilità e istinto. In conclusione quella che offro al pubblico è una collezione creatasi dalla mia passione e dalla mia sensibilità per l'arte, e perché no?, anche sposata alla casualità delle circostanze, che spero possa essere una valida occasione per far partecipi coloro che visiteranno la mostra, del piacere delle scelte fatte con il cuore.