Code: 256373558601178
Publisher: Ab/arte
Category: Painting
Brescia, Galleria Ab/Arte, 4 maggio - 1 giugno 2019. A cura di Andrea Barretta. Brescia, 2019; br., ill. col., cm 24x24.
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Dopo la mostra a Brescia in maggio 2015, Pier Luigi Ghidini torna alla ""Galleria ab/arte"" con i suoi ultimi lavori che rispecchiano uno stile ormai consolidato, dopo lunghi anni di sperimentazione, e una tematica cui non rinuncia pur andando in un percorso aggiornato a una impronta più marcata sulla natura e a una sintesi del colore in campiture in cui introduce il bianco e il grigio. Simboli delle mutazioni nel suo stesso divenire nell'abitare la città in un mondo che non vuole rinunciare all'utopia, pur nell'approdo al ""cambiare"" agognato da André Breton, in un parallelo dipinto nell'animo. ""Case disegnate in gran parte della tematica di Ghidini, come agorà in simbiosi etica con le proprie specificità. Case che si sorreggono - scrive Andrea Barretta nella presentazione in catalogo - una con l'altra per lasciare fuori brutalità e soprusi. Spazi delimitati e moltiplicati in prospettive a volte assurde ma in cui mettere le radici, un punto di riferimento nel portare la campagna su tetti o in finestre che guardano oltre, che s'affacciano su borghi affascinanti e in un solo complesso cittadino"". ""Ma questo nuovo sinecismo - continua Barretta - dovuto a città sempre più metropoli e a paesi che si muovono verso le città, se si considerano i mille condizionamenti che ne seguono - seppur da pareggiare con le tante possibilità sociali e culturali che ne conseguono - mostra diverse stranezze. In primis, in quella sorta di 'cittadino e villereccio' di cui scriveva Leopardi, resta il paradosso del tendere a ben altro: la propria casa è senza sosta trincea a ""difesa"" della famiglia, il condominio diventa piazza e il quartiere paese, nell'idea di uno spazio che vuole distinguersi tra un dentro e un fuori; dove il ""fuori"" implica il collocarci il 'diverso' e il 'dentro' significa recintare il proprio territorio"". Calvino si chiedeva ""Che cosa è oggi la città, per noi?"", e argomentava sui momenti di continuo difficili per viverle, tanto da renderle, in un suo celebre romanzo, invisibili, come segno d'invivibilità e prodromo per ""scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città"". E questa interazione uomo-ambiente, che corre il rischio di esaurirsi e di finire, è postillata da Ghidini in un incontro diretto nel silenzio allo stato nascente delle sue opere che appartengono alla dimensione che non accetta accomodamenti, né di svincolarsi dai nostri giorni in località che prospetta come piccole città e case come rifugio da un mondo in cui prevale l'incertezza. La pittura di Pier Luigi Ghidini ha trovato adesso una disposizione a riferimenti colti, per riecheggiare l'importanza del valore conoscitivo dell'arte e per far fronte alla dispersione dell'attualità indifferente a ogni richiesta. Urge, allora, suggerisce il nostro artista, impiantare una nuova cultura dello spazio abitato riflesso sugli aspetti della vita e sul modo di vedere se stessi e il proprio destino, e lo dimostra nelle sue opere. E formula un invito. Occorre ripensare un ""centro"" da edificare con occhi nuovi e nuove responsabilità civili e politiche, portando esperienze da condividere, mettendosi in discussione, ricomponendo le lacerazioni ideologiche. Affinché non sia soltanto un desiderio cercare ""quella città"" che Calvino descrive, giacché i suoi protagonisti pur non scovandola ""si trovarono tra di loro"" e ""decisero ... di costruire una città come nel sogno"".