Code: 720291570181946
Publisher: Alinea
Category: Architecture
Ean13: 9788860551283
A cura di Toraldo di Francia C. Testo Italiano e Inglese. Firenze, 2007; br., pp. 160, ill., cm 23x16,5. (Segni e Disegni. 16).
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L'idea di organizzare un libro sulla rappresentazione degli alberi è nata nell'autore, all'interno del Laboratorio di Progettazione del Paesaggio del Corso di Laurea Magistrale in Architettura dell'Università di Camerino, da una serie di motivazioni dovute in parte al fondamentale cambio degli strumenti del disegno che è oramai mediato dalle strumentazioni elettroniche, dall'altra dalla scarsa attenzione rivolta dai progettisti al mondo vegetale ed in particolare alla dimensione e alla forma degli alberi, che spesso si confrontano superandole con le dimensioni delle architetture, costituendo un sistema di masse e volumi parallelo. Se anche in realtà non mancano ottimi manuali per riconoscere e classificare le alberature, per quanto riguarda la rappresentazione dobbiamo ancora far riferimento al formidabile libro di Cesare Leonardi "L'architettura degli alberi", che comunque ci appare oggi come un estensione delle tavole disegnate dell'Enciclopedié, con ancora un vago sapore di asettica e decontestualizzata classificazione botanica. È sembrato quindi opportuno raccogliere alcune possibilità di rappresentazione degli alberi, che partendo dalla fotografia, attraverso le tecniche del collage digitale, suggerisca agli studenti ulteriori processi di astrazione grafica, avendo di mira il disegno del progetto di architettura, non più come rappresentazione graficamente unitaria, ma come sovrapposizione di vari layer e diversi sistemi di visione. Non si tratta quindi della redazione di un manuale botanico, né tantomeno di un elenco esaustivo delle alberature di possibile utilizzo nel progetto di paesaggio, ma solo di una introduzione alla osservazione e al confronto della forma e della dimensione degli alberi con le forme e le dimensioni delle architetture. Il libro è stato composto, con la speranza di costituire uno stimolo alla sensibilizzazione verso queste architetture viventi, che sono e saranno sempre più fondamentali alla sopravvivenza del nostro ambiente, fortemente compromesso dalla emissione dei gas serra e dalla massiccia deforestazione messa in opera in alcune zone del pianeta. Al di là dei casi di scellerato sfruttamento intensivo delle foreste per la produzione del legno, ancora permane quella primitiva volontà di sostituire la "selva oscura" con la radura, laddove l'agricoltura e quindi la città si possano liberamente sviluppare. Se dunque l'architettura è uno degli elementi del paesaggio, dobbiamo imparare a conoscere e rappresentare gli altri elementi: gli alberi sono in qualche maniera gli altri attori che per forma, volume e radicamento costituiscono i naturali "fratelli" delle costruzioni. E' tempo di considerare che per ogni edificio che erigiamo, la cui vita toglie ossigeno all'ambiente e immette gas serra nell'atmosfera, occorre riequilibrare il bilancio collocando un'altra architettura che con altrettettanta forza vitale restituisca invece ossigeno all'ambiente: questa architettura vivente sono appunto gli alberi.