L'identità di una comunità si forma e cresce dentro ad un particolare paesaggio, nell'ambito di precisi luoghi, all'interno di imprescindibili riti. La coscienza collettiva non può essere altro se non la stratificazione temporale di gesti compiuti dentro quel senso di appartenenza che si rafforza nel corso dei secoli. Anche il Trentino, una piccola ma forte comunità, ha costruito la propria identità dentro ad un lungo processo di costruzione istituzionale e culturale. Una storia che inizia intorno all'anno mille e che arriva ai giorni nostri in una non interrotta sequenza di esperienze di governo sempre tese all'autonomia decisionale e alla responsabilità comune. Nel corso di questi secoli i soggetti istituzionali sono cambiati, adeguandosi ai tempi e al momento storico. Così dai principi-vescovi che hanno dominato la scena del Trentino durante i primi secoli della sua storia, si è passati al dominio francese declinatosi nella costruzione dell'autogoverno dei comuni, quindi a quello austro-ungarico, in cui il Tirolo era protetto da una particolare autonomia, fino ad arrivare alla storia più recente della Repubblica Italiana e alla "specialità" delle province di Trento e di Bolzano. Il Trentino, quindi, si presenta ancora oggi come una provincia autonoma fatta di luoghi e di istituzioni. Dentro questi luoghi tutto un popolo ha concorso a costruire la propria identità. Dentro queste istituzioni lo stesso popolo ha scritto le regole del proprio autogoverno e i limiti e le forme dentro i quali la democrazia si esprime. Questo libro vuole raccontare proprio di questa storia e soprattutto dei luoghi che l'hanno generata e dentro cui continua a vivere. Si tratta di un racconto per frammenti, per immagini, che vuole anzitutto evocare lo spirito di una terra che ha sempre voluto orgogliosamente costruire il proprio destino e ha sempre fieramente difeso la propria identità e i propri "luoghi".