Code: 653631907464609
Publisher: Alinea Editrice
Category: Archaeology
Ean13: 9788860553898
Firenze, 2009; paperback, cm 24x21.
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Il connubio tra la creazione di ambienti virtuali e la robotica in ambito archeologico costituisce l'elemento centrale del progetto coordinato dapprima dalla professoressa Edda Bresciani e poi dal professor Massimo Bergamasco (Scuola Superiore S. Anna) i cui risultati sono stati pubblicati nel volume "Archeology and virtual environments. From excavations to virtual museums and web communities", edito dall'Alinea editrice. Il progetto, finanziato dal MIUR con Fondi per gli Investimenti della Ricerca di Base ha coinvolto il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell'Università di Pisa, il laboratorio PERCRO della Scuola Sant'Anna e l'Istituto di Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR di Montelibretti con l'obiettivo di realizzare un museo virtuale interattivo, in cui rendere visibili al pubblico, attraverso l'utilizzo di tecnologie robotiche e ambienti virtuali, i risultati delle esplorazioni e dei rilievi condotti in Oman ed Egitto. Il percorso del libro si snoda quindi tra il racconto dei luoghi, che per loro natura evocano immagini suggestive, e la più avanzata tecnologia con cui vengono affrontati alcuni problemi centrali nell'esperienza archeologica: il rilievo a grandissima scala, il rilievo stratigrafico, il rilievo tridimensionale e la musealizzazione virtuale. Il testo raccoglie i contributi di tutti i ricercatori coinvolti: Edda Bresciani e Flora Silvano per il sito archeologico di Medinet Madi-Narmuthis (Fayum - Egitto), dove gli scavi di Achille Vogliano nel 1935-39 portarono alla luce un eccezionale complesso monumentale: il tempio del Medio Regno per la dea cobra Renenut e il dio coccodrillo Sobek, fondato da Amenemhat III (1843-1796 a.C.), gli ampliamenti tolemaici e romani. Nel 2007 è stata fatta la scoperta del possente castrum Narmutheos, di epoca dioclezianea, nominato nella Notitia Dignitatum, ed è stato rilevato e documentato un nuovo sistema idraulico e di canalizzazione. In questo sito, sulla base di piante, prospetti, assonometrie e immagini dei particolari decorativi, è stato realizzato un modello 3D del tempio di Amenemhat III. Le sculture ritrovate nel tempio da Achille Vogliano sono state digitalizzate con scanner 3D e sono state virtualmente ricollocate all'interno del contesto ricostruito, nei punti in cui sono state ritrovate o erano plausibilmente posizionate. I metadati possono essere richiamati selezionando, con un tool puntatore, le varie scene nel modello 3D del tempio, in modo da aprire una scheda descrittiva con la spiegazione del significato di ciascuna scena. Marilina Betrò, Paolo Del Vestro e Gianluca Miniaci ci accompagnano quindi nella scoperta di Dra Abu el-Naga, nella necropoli dell'antica Tebe (Luxor-Egitto) ed in particolare della tomba di Huy (TT 14), sacerdote del faraone divinizzato Amenofi I (intorno al 1250 a.C.) e la vicina tomba M.I.D.A.N.05, scoperta alla fine del 2004. Come sempre in ambito archeologico, la registrazione puntuale e accurata dei dati risulta di primaria importanza per la comprensione di situazioni che, per esigenze operative, vengono sistematicamente compromesse nel proseguimento dell'attività di scavo. L'ausilio di tecnologie avanzate di scansione tridimensionale ha consentito di studiare la formazione e successiva stratificazione del riempimento degli ambienti delle due tombe con la possibilità di catalogare e poi restituire l'insieme delle informazioni spaziali sotterranee: un sistema complesso e ulteriormente compromesso dalla loro riutilizzazione in epoche successive, con interventi anche strutturali e deposizioni plurime- Alessandra Avanzini e Alexia Pavan per il sito di Khor Rori (Oman) spostano il tema del museo virtuale alla scala territoriale, analizzando in particolare la città di Sumhuram e la sua funzione di collegamento negli scambi commerciali tra il Mediterraneo e l'Oriente. In questo caso infatti lo studio e la costruzione del modello di sintesi che ne deriva, consente una visita virtuale all'interno dell'intero insediamento: i magazzini, le abitazioni private ed il tempio, ma anche il perimetro esterno con il giro delle mura e il contesto naturale in cui è inserito. A scala più grande, gli oggetti più significativi rinvenuti nel sito sono quindi ricollocati nel contesto di rinvenimento originario e commentati con specifiche schede di approfondimento. Mentre i primi tre contributi focalizzano l'attenzione sui differenti contesti a cui il progetto di musealizzazione virtuale ha fatto riferimento e fissano le finalità di applicazione dell'informatica e della robotica per rispondere alle esigenze di studio e divulgazione, gli ultimi due capitoli descrivono più nel dettaglio gli strumenti e le tecnologie di cui ci si è avvalsi per l'acquisizione, la gestione dei dati e la loro fruizione a distanza. Così Maurizio Forte ed Eva Pietroni introducono il concetto di ambiente virtuale la cui utenza è "realmente" multidisciplinare in contrapposizione a quello che viene indicato come un tradizionale approccio a queste problematiche, dove si crea un pericoloso gap tra gli esiti finali di una ricostruzione (il modello) e il processo interpretativo che la sottende, per proseguire con quello di integrazione di tecnologie che vede orientati al perseguimento di un unico obiettivo i più innovativi sistemi di acquisizione, elaborazione e gestione dati. Laser scanner, fotogrammetria, computer vision, computer grafica ecc... convergono nella creazione di uno scenario virtuale in cui la comunità scientifica può interagire in tempo reale accettando, discutendo e modificando le ipotesi interpretative che hanno condotto ad un risultato. E' il concetto di "modello trasparente" che, attraverso al comunicazione e la condivisione dell'intero processo introduce una innovazione metodologica e aggiunge un valore didattico e culturale a questo progetto di costruzione di ambienti archeologici virtuali. Fabio Rossi, Chiara Evangelista e Massimo Bergamasco concludono questa raccolta di contributi con un approfondimento sulle oramai consolidate tecniche di acquisizione tridimensionale e sulle tecniche di esplorazione virtuale che rendono possibile la fruizione a distanza di oggetti rinvenuti e/o posizionati altrove. La robotica consente l'interazione fisica tra il visitatore e l'oggetto e, grazie alle interfacce aptiche, di sentire le forze di contatto tra l'oggetto virtuale e la sua mano. L'originale rimane nella sua posizione mentre è possibile, a distanza, apprezzarne la fisicità attraverso l'esplorazione tattile. Contenuti: Foreword, Edda Bresciani; Introduction, Massimo Bergamasco; The Site of Medinet Madi in Fayoum: The story of a town through the millenniums until the Virtual Museum of the 21 century, Edda Bresciani e Flora Silvano; The tomb of Huy at Dra Abu el-Naga (Luxor-Egypt), Marilina Betrò, Paolo del Vesco e Gianluca Miniaci; The Khor Rori site ande the trade routes between Rome and East, Alessandra Avanzini e Alexia Pavan; Multi-user Virtual Environments for Archaeology, Maurizio Forte e Eva Pietroni; The virtual Museum of Achaeology, Fabio Rossi, Chiara Evangelista e Massimo Bergamasco.